Notizie sulla canapa poco conosciute

CANNABIS NELLA STORIA

I ricercatori affermano che la Cannabis potrebbe esistere da circa 19,6 a 28 milioni di anni. La prima prova dell'esistenza della pianta è sotto forma di polline fossilizzato.

Oggigiorno la Cannabis è diventata un'industria globale da 20,5 miliardi di dollari. Gli esperti di mercato prevedono che questo si moltiplichi di oltre quattro volte entro il 2026. Se questa previsione si avvererà, il suo valore supererà i 90 miliardi di dollari. Inoltre, gli scienziati continuano a portare alla luce studi sulla Cannabis che ne stabiliscono gli effetti benefici.

Nonostante la letteratura disponibile, c'è ancora molta confusione sulla Cannabis. Mettiamo un po’ di cose in chiaro.

Cannabis_blossom

 

CANNABIS SATIVA E MARIJUANA

 

Canapa e marijuana sono entrambe specie di Cannabis sativa L. Questo le rende botanicamente simili, ma con distinzioni varietali genetiche. È per queste differenze che le persone le coltivano e le usano per scopi diversi.

La marijuana è solitamente utilizzata per scopi ricreativi: la più antica testimonianza del suo utilizzo risale a 2.500 anni fa.

Al contrario, gli usi della canapa sono molto più ampi, poiché la si può utilizzare per tessile e abbigliamento, cibo e bevande. È utile anche per la produzione di carta, corde e materiali da costruzione. Gli integratori alimentari e i prodotti per la cura della persona sono le ultime aggiunte alla lista.

È STATA SCHEDATA PER QUASI MEZZO SECOLO COME DROGA

La Convenzione unica sugli stupefacenti del 1961 ha classificato la Cannabis come una droga all’interno della Tabella I e della Tabella IV: nella Tabella I sono classificate sostanze il cui abuso è da considerare pericoloso, mentre nella IV sono elencate le sostanze stupefacenti ‘particolarmente dannose e di valore medico o terapeutico estremamente ridotto’. Quindi la pianta di Cannabis sativa L., nella sua interezza, ovvero includendo le componenti vegetali in crescita e non in crescita, compresi i composti derivati, con solo poche eccezioni, come i loro gambi, fibre e semi sterilizzati, veniva considerata al pari di sostanze che comportano alti rischi di abuso, come l'acido lisergico (LSD), l'eroina o l'ecstasy.

Solo nel dicembre 2020, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ne ha riconosciuto le proprietà mediche e terapeutiche ed è stata dunque rimossa dalla tabella IV della Convenzione unica. Una decisione arrivata su indicazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha segnalato all’Onu di approvare il valore medico della Cannabis. Un voto rinviato per 60 anni, con tre anni di revisione scientifica, a causa dei diversi atteggiamenti di vari stati favorevoli al cambiamento e quelli di condotta proibizionista.

UN CONCENTRATO DI FITOCANNABINOIDI E TERPENI

La pianta di Cannabis sativa L. contiene oltre 120 fitocannabinoidi. Di questi, il THC e il cannabidiolo (CBD) sono stati oggetto della maggior parte degli studi scientifici. Altri cannabinoidi meno conosciuti sono il cannabicromene (CBC), il cannabinolo (CBN) e il cannabigerolo (CBG).

I fitocannabinoidi sono cannabinoidi prodotti esclusivamente dalle piante di Cannabis. Questi composti interagiscono con il sistema endocannabinoide (ECS) che si trova nei mammiferi, compreso l'uomo. Sono principalmente responsabili degli effetti fisiologici causati dalla cannabis e dai prodotti a base di cannabis.

Il THC, più popolare per i suoi effetti psicotropi, il tetraidrocannabinolo al quale gli esperti attribuiscono anche effetti terapeutici, come aiutare ad alleviare il dolore. Altri sostengono possa aiutare con disturbi dell'umore e del sonno, alcuni tipi di artrite e convulsioni.

Il CBD sembra essere utile per condizioni simili, tranne per il fatto che non fa sballare le persone. Inoltre, sembra contrastare gli effetti psicoattivi del THC. Ci sono almeno 13 terpeni CBD che sembrano avere anche effetti terapeutici. I prodotti a base di CBD sono legali, perché provengono da varietà di Cannabis con un contenuto di THC inferiore allo 0,3%.

UN'INCREDIBILE FONTE DI OLIO RICCO DI SOSTANZE NUTRITIVE

L'olio di semi di canapa è salutare perché è una buona fonte di acidi grassi polinsaturi. L'acido linoleico ne è il principale, rappresentando circa dal 50% al 70% del suo contenuto di acidi grassi. L'olio di semi di canapa anche ricco di acidi grassi omega-3 e omega-6.

Il corpo può sintetizzare molti acidi grassi polinsaturi, ma non quelli che si trovano nell'olio di semi di canapa. Questo rende l'olio di canapa una buona fonte alimentare di acidi grassi, di cui si ha necessità per molti processi biologici. Per cominciare, gli acidi grassi polinsaturi sono necessari per il mantenimento delle strutture della membrana cellulare. Inoltre, gli acidi grassi svolgono un ruolo importante nello sviluppo e nella salute del sistema nervoso centrale.

Da notare, tuttavia, che l'olio di semi di canapa ha un punto di fumo inferiore rispetto alla maggior parte degli oli da cucina. Ciò significa che brucia più velocemente e con un calore inferiore, diciamo, all'olio vegetale. Per questo motivo, dovresti evitare di usarlo per metodi di preparazione del cibo che richiedono calore elevato.

Insomma, la Cannabis è realmente una grande risorsa, la grasta (pianta in dialetto barese) per eccellenza!

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